Fabio, un nostro volontario, ci racconta la sua esperienza e le sensazioni vissute durante le attività di sostegno alle persone senza dimora.
I volontari di FUNIMA International di Milano e Varese, in sinergia con l’associazione Bocatas, distribuiscono beni di prima necessità, pasti caldi e freddi e vestiario alle persone senza fissa dimora della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi, a Milano.
Vi lasciamo alle sue parole.
Ciao! Da quanto tempo sei volontario di FUNIMA International Onlus?
Ho conosciuto FUNIMA diversi anni fa grazie ad un amico. Mi sono avvicinato al mondo del volontariato perché sentivo la necessità di fare qualcosa di concreto per migliorare la vita di chi è stato meno fortunato di me.
Raccontaci un po’ quello che state facendo a Milano, a supporto delle persone senza dimora.
Abbiamo iniziato nel dicembre 2020 la distribuzione di pasti caldi ai senzatetto nella stazione ferroviaria di Porta Garibaldi a Milano, grazie alla calorosa accoglienza dell’associazione Bocatas.
L’associazione Bocatas svolgeva questa attività in Porta Garibaldi già da qualche anno e nell’arco di poco tempo ci siamo affiancati a loro collaborando in modo efficace e armonioso. Abbiamo subito sentito nostra questa opera per la grande opportunità che offre di stare vicino agli “ultimi”.
Da dove nasce questa vocazione ed il bisogno di aiutare il prossimo?
Abbiamo scelto di stare vicino a queste persone, considerate scomode per alcuni, perchè crediamo che la costruzione di una società migliore passi anche attraverso la solidarietà verso coloro che per vicissitudini di vita, le più varie e disparate, si trovano in condizioni di disagio fisico, psichico ed economico.
Per molti di questi senzatetto il punto di riferimento della Stazione di Porta Garibaldi a Milano costituisce un’ancora a cui aggrapparsi nel mare turbolento della loro esistenza. Nel tempo si sono instaurate relazioni importanti di amicizia, ci si conosce per nome, si condividono le difficoltà, alcune davvero al limite della sopravvivenza. Nel cuore della metropoli, dove tutto luccica, a poche centinaia di metri dalle vie della movida, ai piedi dei grandi grattacieli sede di importanti banche e aziende finanziarie, esseri umani che non sono in grado di inserirsi nel mondo competitivo e spietato che noi abbiamo creato loro intorno, si avvicinano alla ricerca di un pasto caldo ma soprattutto di una parola affettuosa e un sorriso di riconoscimento. Ti vedo, mi ricordo di te, ti dono il mio sorriso.
Ma sappiamo anche che pochi giorni fa avete festeggiato insieme un giorno speciale…
Esatto! Capita che si festeggino compleanni! Uno degli ultimi festeggiati è stato Fulvio (il nome non è quello reale a tutela della persona). Fulvio è un uomo di 60 anni, italiano, che non ha un’abitazione in cui risiedere. La sera prende il treno da Porta Garibaldi in direzione Arona. In accordo con la polizia ferroviaria, dato che quella linea, costituita da un solo binario, di notte si ferma, Fulvio rimane sul treno fermo in stazione per tutta la notte e può così dormire al riparo dalle intemperie. Ha una famiglia alle spalle che non lo riconosce, non lo vuole vedere. Non gli viene permesso di vedere il nipote, cosa che gli genera un grande dolore e che lui spesso cerca di sopire con gli alcolici. Abbiamo festeggiato i suoi sessant’anni con torte e canti e tutti insieme abbiamo riso, battuto le mani. Fulvio è stato molto felice e noi con lui.
Quali altre attività sul territorio italiano ponete in essere come volontari di FUNIMA International Onlus?
In parallelo all’attività di distribuzione pasti caldi in stazione Porta Garibaldi a Milano, la nostra attività è incentrata nell’aiuto alle famiglie in situazione di disagio mediante la distribuzione del pacco alimentare.
Le famiglie che attualmente sono seguite dal nostro gruppo operativo sono 42, distribuite su diversi comuni.