“Progetto Mamme che aiutano Mamme” nasce nel marzo del 2019 a Ferrara, si sviluppa tra le difficoltà della pandemia e post-pandemia e arriva al giorno d’oggi con tante bellissime storie da raccontare.
Si tratta di un progetto di rete finalizzato all’inclusione sociale di mamme e famiglie – italiane e straniere – in condizioni di fragilità e vulnerabilità.
L’obiettivo è quello di rafforzare la solidarietà e i legami sociali sul territorio, creando un rapporto di fiducia tra famiglie, strutture sanitarie e associazioni.
Oggi vi portiamo con noi alla scoperta di questo bellissimo progetto a favore delle mamme…
Ci troviamo nella città di Ferrara dove il nostro frizzante ed energico gruppo di volontari si racconterà in una intervista corale.
Come e quando è nato il gruppo operativo di FUNIMA International qui a Ferrara?
Maria e Mirco: Il nostro gruppo ha iniziato a formarsi a maggio 2020. Il desiderio di mettersi a disposizione degli altri ci ha dirottati tutti verso l’associazione FUNIMA International e in breve abbiamo fatto rete anche con gli altri volontari dell’Emilia Romagna.
Enrico ed Anna: Abbiamo visto su YouTube una conferenza in cui il presidente di FUNIMA International, Giovanni Bongiovanni, raccontava l’opera appena realizzata per una comunità indigena del Sudamerica: delle strutture di raccolta per l’acqua piovana. La cosa ci ha colpiti al punto da voler far parte a tutti i costi di questa associazione. Abbiamo telefonato alla sede che ci ha messi in contatto con altre persone del territorio… ci siamo sentiti, incontrati e trovati subito in sintonia.
Verso quale tipo di attività solidale vi siete indirizzati e perché?
Maria e Mirco: Una delle cose che desideravamo era aiutare i nostri concittadini che stanno attraversando un momento di difficoltà, ma intendevamo farlo chiedendo aiuto alla comunità intorno a noi, perché riteniamo importante incentivare ad essere solidali.
Leonard ed Amarilda: Non si migliora il mondo restando a guardare. Data la nostra esperienza di genitori volevamo concentrarci sull’aiuto alle famiglie con minori, soprattutto nella prima fascia d’età.
Enrico ed Anna: Avevamo capito che, per essere veramente d’aiuto al prossimo senza appoggi finanziari di alcun genere, dovevamo e volevamo concentrarci sul nostro territorio. Non ci bastava fare delle donazioni, volevamo conoscere le persone, avere il contatto umano, essere in qualche modo protagonisti attivi.
Da queste riflessioni è scaturito il progetto “Mamme che aiutano mamme”, ci spiegate in cosa consiste?
Enrico ed Anna: In realtà Maria già collaborava a questo bellissimo progetto, creato da alcune mamme volontarie che purtroppo non riuscivano più ad occuparsene, così ci ha chiesto se volevamo farcene carico… noi non aspettavamo altro!
Laura e Flavio: “Mamme che aiutano mamme” si occupa di fornire gratuitamente alle famiglie disagiate tutto il necessario per la nascita e la crescita dei figli: abbigliamento, pannolini, biberon e via dicendo. Abbiamo iniziato a gestire le richieste d’aiuto che giungevano e a distribuire i beni di prima necessità.
Leonard ed Amarilda: Sì, anche attraverso i social network favoriamo lo scambio, le donazioni o il prestito di materiale vario, persino biciclette o l’occorrente per la scuola. In alcuni casi abbiamo assistito le famiglie portandogli la spesa, acquistando medicinali prescritti dal medico o accompagnando a visite mediche chi non stava bene.
Maria e Mirco: Tutto il materiale ci arriva da altre mamme, così facendo stimoliamo la solidarietà ed aiutiamo l’ambiente evitando sprechi. Essendo sparsi in diversi Comuni del ferrarese, ci siamo divisi le zone: di solito nel giro di una settimana riusciamo a soddisfare le richieste… tengo a precisare che tutti noi abbiamo un lavoro e svolgiamo l’attività di volontariato gratuitamente nel nostro tempo libero.
Riuscite a “fare rete” sul territorio con altri enti ed associazioni? Quale valore aggiunto ne scaturisce?
Maria e Mirco: Fare rete con altre associazioni è sempre un valore aggiunto, ci arricchisce ogni giorno. “Mamme che aiutano mamme” ha il sostegno della regione Emilia Romagna, dell’associazione Agire Sociale, nonché de Le Contrade e della Casa della Salute di Portomaggiore, che offrono anche i loro spazi. Inoltre collaboriamo con il S.A.V. (Servizio di Accoglienza alla Vita) con cui scambiamo vari tipi di materiale.
Leonard ed Amarilda: Operare in sinergia con altre piccole realtà vicine a noi porta ad avere una visuale più ampia e completa dell’effettivo bisogno, ed altresì ad essere meno dispersivi e più efficaci nel perseguire l’obiettivo di rendere autosufficienti chi si rivolge a noi.
Enrico ed Anna: Abbiamo scoperto che a Ferrara e provincia operano quasi duecento associazioni e solo una rete di conoscenza permette di far arrivare informazioni corrette e dare risposta ad ogni tipo di esigenza.
Solitamente trovate accoglienza da parte delle famiglie a cui portate aiuto, oppure incontrate delle resistenze? Ricordate qualche episodio che vi ha particolarmente toccati?
Laura e Flavio: In generale non abbiamo riscontrato particolari difficoltà. Alcune persone possono essere diffidenti all’inizioquando chiediamo di fare un colloquio prima di agire, perchè provenienti da Paesi stranieri ed alcuni non conoscono nemmeno la nostra lingua. Ricordiamo una giovane mamma che era titubante a farci entrare in casa sua e stava rinunciando ad essere aiutata, ma quando ha sentito di poter essere accolta e capita ci ha persino cotto ed offerto il pane arabo. Un’altra famiglia del Marocco, a cui doveva nascere la prima figlia, ci ha invitati a prendere il tè marocchino e siamo stati in casa loro come ospiti ricevendo tante attenzioni. Questo è talmente gratificante che è impossibile da descrivere, torniamo a casa col cuore pieno di gioia e la consapevolezza che non sono i beni materiali che fanno una famiglia felice, ma sono i valori, l’integrità e l’amore.
Alcuni di voi gestiscono delle attività commerciali, volete raccontarci come avete portato la solidarietà anche all’interno della vostra quotidianità lavorativa?
Laura e Flavio: Approfittando del fatto che siamo panettieri, Laura ha creato gli originali biscotti al caffè Nueva Esperanza ricoperti di cioccolato, che i gruppi operativi di FUNIMA International propongono per le festività. Inoltre abbiamo esposto alla vendita il caffè solidale e le collane realizzate a mano dalle volontarie del Laboratorio Creativo.
Maria e Mirco: Sia nel forno “I Fornarin” di Laura e Flavio, sia nella nostra gelateria “L’Officina del gelato” fanno bella vista i salvadanai solidali, che abbiamo posizionato pure in altri locali gestiti da conoscenti. Laura e Flavio producono anche delle squisite colombe e panettoni artigianali, che noi farciamo di gelato e semifreddo per incrementare con dolcezza la raccolta fondi a favore dei progetti umanitari di FUNIMA International.
FUNIMA International opera attraverso le vostre mani. Quale messaggio vorreste lanciare a chi leggerà le vostre parole?
Enrico ed Anna: Nella nostra esperienza abbiamo capito che un vero servizio di aiuto parte da un cambio interiore, che porta a vedere l’altro come un prolungamento di noi, del nostro essere. Come possiamo stare bene se una parte qualsiasi del nostro corpo è malata? Questa “visione” nuova della vita, portata nella società, ci fa comprendere che, essendo noi stessi la società, siamo un’unica cosa, quindi il benessere di tutti va ascoltato, compreso e soddisfatto. Ciò porta a fare delle scelte di vita, perché mettere in pratica tale principio significa rinunciare al superfluo per se stessi e ricavare tempo, energia e denaro da dedicare agli altri. Uscire dalla “zona di comfort” è fondamentale: non sarà mai una via comoda o remunerativa, ma permette di scoprire che la ricchezza vera è dentro di noi. Auguriamo a chi leggerà questa intervista di trovare la forza e il coraggio per provare a fare una piccola cosa per qualcuno che sta peggio, di riscoprire l’amore e provare sulla propria pelle quanto amore ci torna indietro.
Leonard ed Amarilda: Per un mondo migliore bisogna combattere e portare avanti tutti i giorni piccole e grandi battaglie. In questo mondo, che ha tanto bisogno d’amore, contribuire alla realizzazione della felicità altrui ha per noi un valore immenso.
Laura e Flavio: Operando per FUNIMA International sentiamo di aver finalmente trovato la nostra strada e di aver colmato quella sensazione di vuoto che sentivamo in fondo al cuore.
Maria e Mirco: Giovanni Bongiovanni, il presidente di FUNIMA International, è un vulcano di idee e col suo staff si hanno stimoli continui, che invogliano a fare di più. Quindi, amici, se avete tempo libero contattateci che troveremo delle belle iniziative da portare avanti insieme e portate i vostri figli con voi, per insegnare loro ad aiutare il prossimo senza chiedere nulla in cambio, se non gioia e nuove amicizie.