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Buona lettura!

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Diario di viaggio Trip to Argentina 2023. I°parte

4 Lug 2023

Victor Laconi, ingegnere civile per FUNIMA International, si addentra ogni mese da quasi quattro anni nella foresta del Chaco Salteño (Argentina) per visitare ed accompagnare le comunità indigene e creole della zona.

Nei mesi di marzo e aprile si è tenuto un nuovo Trip to Argentina, che ha visto la presenza di Giovanni Bongiovanni, presidente di FUNIMA International, insieme a rappresentanti di alcuni Rotary Club (italiani e argentini) e collaboratori locali.

Condividiamo la prima parte del diario di viaggio di Victor.

Buona lettura!

Sono passati circa tre anni e mezzo dall’ultimo viaggio insieme a Giovanni in questa parte del mondo. A volte è difficile pensare per quanto tempo non ci siamo visti.

Il lavoro di squadra, la comunicazione e la progettazione con lui è costante e giornaliera, ma lo scoppio della pandemia ha richiesto, in questo lasso di tempo, la sua presenza fisica costante in Italia, oltre a seguire i progetti in loco.

Più di quaranta mesi sono passati dunque da quel novembre 2019, quando ci stavamo preparando ad inaugurare la nostra opera nella comunità El Pelícano. Ricordo che stavamo programmando una nuova visita lì, ma mai nessuno si sarebbe potuto immaginare quello che sarebbe successo pochi mesi dopo a livello mondiale.

Era necessario che Giovanni tornasse per vedere di persona i frutti del lavoro svolto negli anni, ed incontrare nuovamente le persone con cui abbiamo lavorato e creato rete. Finalmente il giorno era arrivato, ed io e gli altri collaboratori eravamo pieni di gioia.

Vista la tabella di marcia molto serrata, dividerò il racconto tra le spedizioni/comunità visitate e le innumerevoli riunioni tenute.

Le spedizioni

Le località attraversate sono tre: Santa Victoria Este, Embarcación, Tartagal, e Pichanal. Le comunità indigene e creole nelle quali abbiamo realizzato progetti e studi di fattibilità sono quindici.

Comunità nel distretto di Santa Victoria Este:

  1. Mora 1 (comunità wichi e chorote, 30 abitanti)
  2. Mora 2 (comunità wichi, 40 abitanti)
  3. El Mistolar (comunità wichi, circa 150 abitanti)
  4. San Miguel (comunità wichi e creola, 250 abitanti)
  5. El Pelícano (comunità wichi, 150 abitanti)
  6. Hito 1  (comunità creola, 100 abitanti)
  7. Nueva Magdalena  (comunità wichi, circa 100 abitanti)
  8. Cruce nuevo  (comunità wichi, circa 180 abitanti)

Comunità nella zona di Embarcación:

  1. El Alambrado ( comunità wichi, 75 abitanti)
  2. Asamblea de Dios (comunità wichi 22 famiglie, di cui 1000 bambini)
  3. La Medialuna (comunità wichi, 250 abitanti)
  4. Las Llanas (comunità wichi, circa 60 abitanti)
  5. El Cardonal  (comunità wichi, circa 45 abitanti)

Comunità nella zona di Tartagal:

  1. Nueva Esperanza  (comunità wichi, circa 60 famigle)

Comunità nella zona di Pichanal:

  1. Las Varas (comunità wichi circa 100 abitanti)

È importante sottolineare che i luoghi sono molto distanti tra loro, e con percorsi molto difficili. Il tempo a disposizione era poco, e diversi sono stati gli imprevisti quali acquazzoni, piquetes* e non solo. (*blocchi stradali, per protestare contro il governo per la mancanza di servizi, prima tra cui l’accesso all’acqua potabile).

Nel mese di marzo sono state effettuate due spedizioni:

– La prima con Giovanni, Tiziana Casadio e Nora Rodriguez (rappresentati di Rotary club italiano e argentino) ed i fotografi per visitare le zone di Santa Victoria Este, Embarcación e Pichanal.

– La seconda con Giovanni presso Pichanal e Tartagal.

Prima spedizione:

Mercoledì 15 marzo abbiamo atteso con ansia l’arrivo di Tiziana e Nora e del gruppo di volontari italiani. Tutto era preparato pronto: noleggio dei fuoristrada, luogo dei pernottamenti, il programma delle visite…

Come sempre sono iniziati gli imprevisti. Abbiamo scoperto che il gruppo di volontari italiani che aveva viaggiato per raggiungerci, entrando dal Brasile, aveva contratto il covid non riuscendo ad arrivare in Argentina.

Affrettandoci a modificare parte del programma che li coinvolgeva, siamo arrivati ​​in aeroporto intorno alle 17:00 per cercare Tiziana e Nora, arrivando poi a Tartagal verso le 23:00 e dove avevamo base, molto stanchi ma pieni di entusiasmo.

Ci accompagnava anche Catalina Agudín, una signora argentina che vive e studia sociologia in Svizzera. Sta scrivendo la sua tesi e vivrà a Tartagal finché non la finirà. Conosce il lavoro di FUNIMA e mi chiede di unirsi a noi per studiare un po’ di più come lavoriamo: una soddisfazione!

Giovedì 16 al mattino, inizia il viaggio a Santa Victoria Este. Quando siamo arrivati, ci aspettava il signor Daniel Soria di Ministerio de Infraestructura y Aguas del Norte, e si è tenuto un colloquio amichevole in cui FUNIMA è stata ringraziata per il lavoro svolto sul territorio, e per il contributo di tutti i presenti.

Accompagnati da incaricati del governo, è iniziata la nostra prima spedizione. L’idea era di andare a San Miguel, dove FUNIMA, con il finanziamento del Rotary, ha costruito una torre metallica con cisterna sopraelevata e una rete idrica.

Ho parlato in diari precedenti, di quanto sia particolare questa comunità abitata da originari Wichí e creoli. Hanno una scuola e case costruite dal governo, molte delle quali abbandonate.
(Nota: gli originari non sempre riuscendo ad adattarsi in tempi brevi agli usi e costumi occidentali, preferiscono talvolta continuare a vivere nelle casette o capanne che costruiscono con le proprie mani).

Il lavoro di FUNIMA ha cambiato le loro vite. Sono passati dal dover percorrere 800 metri per cercare l’acqua e portarla in secchi nelle loro case, all’aprire un rubinetto situato alla porta e riceverla più pulita e con maggiore pressione.

La nostra visita è stata accolta da uno dei capi della comunità Don Eduardo Romero, un uomo serioso ed introverso che ci ringrazia per quanto è stato realizzato. Un sentimento di gioia e soddisfazione nell’aver raggiunto un nuovo traguardo pervade tutti i presenti e scattiamo qualche foto di gruppo prima di dirigerci verso un’altra meta.

Il sole scottava e la temperatura era di circa 40 gradi quando ci siamo messi in viaggio verso El Pelícano. La strada era distrutta dalle piogge, enormi camion bloccavano il passaggio, e i pick up combattevano nel fango rendendo la traversata un’odissea: un territorio estremamente complesso il Chaco. Ma devo dire che mi ha sorpreso la bravura di Giovanni nel condurre il veicolo su una strada simile.

Dopo aver mangiato dei panini con salumi e formaggio ad Alto La Sierra, davvero squisiti per la fame che avevamo in quel momento, finalmente siamo giunti ​​a El Pelicano: una comunità particolarmente affettuosa, che mi emoziona profondamente. In tutti fioriscono abbracci e sorrisi, uomini, donne e bambini ci circondano. Ti senti il ​​benvenuto.

Si osserva dopo anni di lavoro una comunità più felice. Ricordiamoci che la nostra struttura di raccolta di acqua piovana ha cambiato le loro vite, hanno ricevuto inoltre aiuto da altre fondazioni e dal governo: oggi hanno luce nelle case con l’energia solare, hanno un pozzo con un serbatoio d’acqua, e naturalmente, la nostra struttura di raccolta di acqua piovana, curata e in perfette condizioni. Solo qualche vetro rotto a causa del maltempo, il resto è impeccabile.

Il cacique (capo comunità) Don Félix Alonso ci racconta delle sue esperienze e della tristezza di non poter costruire una scuola in questo luogo. Il Ministerio de Educación non lo autorizza e ne consegue la triste decisione della comunità di non mandare i bambini a scuola, hanno paura. La storia del cacique è agghiacciante: parla di mandare bambini sani e ritrovarli poco tempo dopo ammalati e schiavi di alcol e droghe. Preferiscono bambini che non sanno leggere, ma che siano sani, vivi. Il cuore si stringe quando lo si ascolta.

Ci mostrano la comunità, è abbastanza pulita, anche se non come vorrei, ma si nota un miglioramento. Ci portano al tempio che presto inaugureranno. L’hanno costruito con materiale avanzato dal lavoro di FUNIMA, allestendo panche di legno e un altare dove c’è un piccolo pulpito. Il pastore si alza e improvvisa alcune parole di ringraziamento al gruppo di italiani e argentini che ha cambiato la vita della loro gente. Impossibile trattenere una lacrima di fronte a tanta emozione. L’abbraccio alla fine riassume il tutto. Inaspettatamente compaiono donne con doni di gratitudine,  ci offrono il frutto del loro lavoro: borse, acchiappasogni e un’amaca tessuta a mano. Con grande soddisfazione siamo rientrati, l’imbrunire ci indicava che dobbiamo accelerare il passo.

Il Chaco ci sorprende sempre. Sulla strada del ritorno, un camion bloccava la strada e veniva soccorso da un gruppo di macchine e camion. Il compito di rimuoverlo è arduo e siamo rimasti fermi per più di due ore senza mangiare, arrivando ​​a Santa Victoria Este verso le 22:30. Un’altra sorpresa è stata il non trovare un posto dove cenare. Siamo giunti ​​a Tartagal verso le 24:00 solo per andare a mangiare e riposarci verso le 2:00 del mattino. Insomma, in piena attività dalle 7:30 del mattino fino alle 02:00 del mattino. Faticoso, ma molto soddisfacente.

Il venerdì non sarebbe stato da meno. C’era molto da fare. Questa volta alcuni del gruppo non hanno potuto accompagnarci. Si sono uniti invece due giovani del Rotary Tartagal, Facundo ed Ernesto, per conoscere la zona, che è risultato essere molto positivo poichè sicuramente collaboreranno in un prossimo progetto.

Questa volta il programma coinvolgeva le comunità vicine a Santa Victoria Este. Abbiamo iniziato con la comunità Chorote di Mora 1. FUNIMA ha consegnato lì una cisterna flessibile e una struttura di raccolta di acqua piovana.

Il cacique Andrés Palma ci racconta con un sorriso come vive e dei suoi progetti. Hanno un frutteto e sono molto entusiasti. Vogliono dedicarsi al miele per il consumo e la vendita, un’attività molto redditizia nella zona perché il miele di canna da zucchero è un prodotto molto nutriente ed apprezzato dalle comunità. Puoi nutrire i tuoi cari e avviare un’attività commerciale che fornisca risorse per altri bisogni. FUNIMA può avviare un progetto al riguardo.

Beviamo poi l’acqua dalle cisterne accolti tra sorrisi: un’altra comunità molto affettuosa che riempie di gioia i suoi visitatori.

Il cacique Andrés Palma ci racconta con un sorriso come vive e dei suoi progetti. Hanno un frutteto e sono molto entusiasti. Vogliono dedicarsi al miele per il consumo e la vendita, un’attività molto redditizia nella zona perché il miele è un prodotto molto nutriente ed apprezzato dalle comunità. Puoi nutrire i tuoi cari e avviare un’attività commerciale che fornisca risorse per altri bisogni. FUNIMA può avviare un progetto al riguardo.

Dopo questa visita, ci siamo diretti a Mora 2. La comunità di Don Ángel Pérez. Sono progrediti molto, la comunità è cresciuta, ci sono più case ed è più pulita. La cisterna flessibile che abbiamo installato tanto tempo fa funziona, anche se mostra segni di usura . Ha diverse forature e si notano alcune riparazioni. Penso che dovremmo rafforzare gli aiuti con una nuova cisterna e terrapieno. Non hanno un pozzo, quindi sono riforniti dalle autobotti del governo. Un giorno potremmo pensare a una rete di distribuzione per portare l’acqua in ogni casa, progettando prima una cisterna più grande e un terrapieno più alto.

Ci siamo diretti verso la terza destinazione, la comunità di El Mistolar del cacique Silas Pérez. Ma il Chaco riserva sempre delle sorprese. Quando ci siamo messi in viaggio,  ci siamo imbattuti nei famosi “piquetes”.

Alcune comunità arrabbiate con il governo hanno deciso di impedire il passaggio.

Abbiamo quindi deciso di far visita alla nostra amica Susana Ávila, ex membro del governo provinciale e che attualmente lavora per una fondazione che rivolge cure alle donne incinta. Il pranzo è stato molto piacevole, poiché sia ​​Giovanni che Tiziana la conoscono e stimano.. Ricordiamo che Susana è stata nominata Socio Onorario del Rotary.

Beviamo poi, accolti tra sorrisi, l’acqua dalle cisterne: un’altra comunità molto affettuosa che riempie di gioia i suoi visitatori.

Sfortunatamente, la comunità dall’altra parte della strada ha chiuso l’approvvigionamento idrico a Cruce Nuevo. Il cacique Dixon non sa o non vuole spiegare cosa stia succedendo. Il problema è che non hanno acqua e la comunità si rifornisce dalle autobotti del governo che scaricano nelle cisterne consegnate da FUNIMA. Purtroppo la rete idrica non è in funzione e questo mi preoccupa, poiché non funzionando, si sta deteriorando.

L’unica cosa che possiamo fare è parlare e cercare di risolvere con un funzionario di turno un nuovo accordo in modo che l’acqua sia condivisa. Cercherò di farlo velocemente.

Ci attende poi Hito 1, dove FUNIMA ha ristrutturato un pozzo che stava per crollare. https://funimainternational.org/2021/10/05/comunita-hito-1-ristrutturazione-del-pozzo/

In questa occasione ci riceve la signora Viviana Galarza che, da buona creola, non smette di lavorare durante la visita. Impasta il pane, va e viene dal forno. La sua casa attira l’attenzione dei visitatori, affascinati da questo stile di vita duro ma dignitoso. Fortunatamente, riceviamo buone notizie. L’acqua non manca in quel luogo, situato nella punta estrema del paese.

Percorriamo un sentiero molto fangoso, le pietre miliari ci indicano il confine tra Argentina e Bolivia. Un posto molto speciale e ricco di storia.

Manovrando con grande difficoltà, riusciamo finalmente a raggiungere quella che sarebbe stata la nostra ultima visita programmata: Nueva Magdalena. Il signor Armando Páez ci accoglie con grande gioia e ci aggiorna sull’andamento della comunità e sulle necessità. L’intera comunità è intorno a noi,  i bambini e le donne felici giocano con Giovanni e Tiziana. Ricordiamo che abbiamo installato una rete idrica di circa un chilometro che va dal pozzo della scuola alla comunità.

A tarda notte, ci siamo diretti a Tartagal, dove i soci del Rotary Tartagal ci stavano aspettando con una sorpresa: una cena a base di prodotti locali, entusiasmo e spirito di squadra.

La giornata si è conclusa circa alle 2:00 del mattino. Eravamo esausti ma pronti per il giorno dopo. Ci attendeva Embarcación.

Con affetto,

Víctor, Jawana Pelaj (uomo dal cappello bianco).