Oggi vi raccontiamo come nasce la collaborazione tra FUNIMA International Onlus e Giocherenda, una splendida realtà che trova spazio nel nostro Natale Solidale.
Abbiamo scelto di acquistare da loro bellissime stoffe wax, dalle sgargianti fantasie africane per realizzarne delle federe ed inserire, all’interno di quest’ultime, i nostri dolci di Natale.
Potrete sostenerci attivamente e stupire chi più amate con creazioni tessili uniche e delizie enogastronomiche proprio qui ➡ https://funimainternational.org/natale-solidale-2022/
Ma partiamo dal principio…
Da dove arrivano questi tessuti, come nasce Giocherenda e chi sono le persone che ne fanno parte?
Giocherenda è una parola della lingua africana pulaar che significa: “Solidarietà, consapevolezza dell’interdipendenza, forza che nasce dalla condivisione, gioia del fare insieme”.
È questo il messaggio di gratitudine e accoglienza che l’associazione porta con sé dal 2017, quando nasce a Palermo dall’unione di tanti giovani arrivati in Italia lasciando i loro Paesi d’origine, a causa di dittature e conflitti.
Alla città che li ha accolti e dove si sono incontrati tra i banchi di scuola, hanno voluto restituire l’ospitalità ricevuta, mettendo in gioco la loro creatività ed intraprendenza.
Il laboratorio creativo di Giocherenda offre coloratissimi tessuti e giochi cooperativi fatti a mano, ma anche laboratori gratuiti di sartoria, di creatività e narrazione, ed esperienze di educazione all’interculturalità e alla cittadinanza attiva ed inclusiva.
Saifoudiny, Presidente dell’associazione, in questa intervista con Giovanni Bongiovanni ci racconta la loro storia e ci spiega perché “fare rete”, sostenendo iniziative solidali che possono coinvolgere realtà e bisogni differenti, è così importante.
Il nostro Natale solidale è infatti un progetto che intreccia, in occasione delle festività, obiettivi ed ideali di diverse associazioni e cooperative sociali del palermitano, America Latina ed Africa.
Una grande rete che si traduce in nuove opportunità di vita, ove persone svantaggiate – come disabili, ex detenuti, immigrati e donne vittime di violenze – apprendono l’arte del cucito presso una sartoria sociale. Ma non solo, anche produttori tessili africani, coltivatori di caffè del Guatemala ed agricoltori siciliani sono riuniti al fine di creare occasioni reali di inclusione, lavoro e sviluppo per rispondere ai bisogni del territorio.
Splendide creazioni tessili e delizie enogastronomiche prendono nuova forma, tra le mani di tutte le persone coinvolte nel progetto, proprio come le loro vite.
Perché dietro al nostro Natale Solidale c’è un mondo. Anzi, tanti mondi!