Allarmante aumento del numero di bambini e ragazzi che abusano di sostanze per fuggire dalla sofferenza: alcool, benzina e “paco”, scarto della cocaina mescolato con sostanze come kerosene, colla, polvere di vetro e veleno per topi.
Una situazione borderline nella foresta del Chaco che si somma ad altre gravi problematiche quali povertà estrema, malnutrizione, mancanza di accesso ad acqua potabile, istruzione e salute.
Il tasso di mortalità in queste zone è del 31% su 1000 bambini nati vivi e con età inferiore ai 5 anni.
FUNIMA International lavora da anni al fianco delle comunità indigene a nord dell’Argentina.
Siamo vicini alle famiglie e le accompagniamo nei processi di sviluppo dei villaggi rurali, educazione e preservamento della cultura locale.
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Riportiamo di seguito la drammatica testimonianza del 31 gennaio scorso, della testata giornalistica di Salta “El Tribuno”.
La situazione è ormai divenuta gravissima ed insostenibile.
I referenti di cinque comunità Wichi insediate nel comune di Coronel Juan Solá (Morillo), nel cuore del Chaco di Salta, chiedono di essere ascoltati.
Reynaldo “Oso” Ferreyra, a nome di tutti i capi comunità, ha alzato la voce per cercare di dialogare in modo trasversale con i governi provinciali e nazionali:
Negli ultimi mesi di pandemia, adolescenti e bambini (anche di sette anni), sopraffatti dalla povertà estrema, fame e dipendenza da alcol e droghe sono stati ricoverati per gravissime ustioni, altri hanno perso la vita e i loro corpi sono stati cremati ad ogni angolo del paese.
Ferreyra e i suoi fratelli Wichi hanno mostrato le drammatiche condizioni del loro popolo: dalle dimore – stanze in rovina, quattro per quattro senza pavimento né colonne, abitate anche da cinque famiglie – al sistema fognario, intasato dalla sabbia per anni. Le donne lavorano per il comune per soli 800 pesos a settimana (circa 6 euro), per gli uomini la paga giornaliera comunale è di 300 pesos (circa 2,50 euro).
Ieri le madri hanno urlato e manifestato per il loro dolore, per ottenere attenzione, cibo e una tutela concreta della salute delle loro famiglie. I loro figli non hanno un posto dove andare. Senza internet, senza connettività, senza luce, senza abitazioni, sovraffollati e affamati, sognano istruzione, università, e cercano di fuggire dal loro destino annebbiando la coscienza con i fumi di carburante e droga.
La scuola non funziona e non ci sono mense; le donne cucinano in pentole piccole, che sembrano brocche, per famiglie di venti o più persone, non hanno più foresta per cacciare né fiumi per pescare.
Reynaldo Oso Ferreyra ha affermato che quanto sta accadendo può essere definito come la fase finale dello sterminio del suo popolo:
“Ci hanno abbandonato. Costruiscono opere senza consultarci. Hanno addebitato milioni e ci sono i pozzi intasati. Siamo senza lavoro, senza istruzione, viviamo in baracche. I ragazzi a scuola mangiano seduti per terra accanto ai cani. Tre delle quattro spedizioni di merce arrivano, una si perde sempre e non portano il latte. Non ci sono salute e medicine.
La droga è il martirio dei nostri bambini che oggi preferiscono suicidarsi per strada, agli angoli delle strade, perché non vogliono e non possono più combattere”.