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FUNIMA International

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Intervista ad Alessandra Ragazzini sull’iniziativa dell’usato solidale

28 Giu 2021

D: Oggi abbiamo con noi Alessandra Ragazzini di Modena, da tanti anni volontaria nel gruppo operativo dell’Emilia Romagna. Cara Alessandra, raccontaci un po’ di te e di come hai conosciuto FUNIMA International.
R: Sono una donna semplice che ha sempre avuto a cuore la famiglia e i valori fondamentali della vita, quali l’onestà, l’aiuto reciproco, la disponibilità, la forza di volontà nel perseguire i propri obiettivi.
Non mi piacciono i giri di parole e sono proprio felice quando ritrovo negli altri la stessa franchezza e trasparenza, perché nelle persone amo l’autenticità.

La prima volta che sentii parlare di FUNIMA International fu nel 2009 ad un convegno, dove incontrai un volontario che mi spiegò i vari progetti che l’associazione porta avanti nei paesi dell’America Latina, in particolare per alleviare le sofferenze dei bambini di strada. Ne rimasi molto colpita, ma non ero ancora pronta per lanciarmi in una nuova avventura, dovevo prima sistemare la mia vita e la mia salute.
Passarono alcuni anni, finché nel 2014, grazie ad un’amica comune, incontrai l’allora piccolo gruppo di volontari che si era costituito da circa un anno proprio nella mia zona e, coinvolta dall’entusiasmo che trasmettevano, decisi di unirmi a loro.

D: Una delle principali iniziative di raccolta fondi che porta avanti il gruppo dell’Emilia Romagna è sicuramente quella dell’usato solidale. Puoi spiegarci in che cosa consiste?
R: Certo, si tratta di raccogliere e selezionare indumenti, giocattoli, libri e oggetti vari usati ma ancora in ottimo stato, che vengono generosamente donati a FUNIMA International da parenti, amici, colleghi e, a volte, persino da persone sconosciute. Dopo una fase iniziale, in cui abbiamo sparso la voce per far sapere che svolgevamo questa attività, adesso veniamo continuamente riforniti di materiale veramente valido, che cerchiamo di “ottimizzare” al massimo. Il nostro desiderio è cercare di non scartare nulla e di trovare la collocazione più adatta per ogni articolo.

Collaboriamo da anni col negozio dell’usato Ritrova dei Fratelli Francescani di Modena, grazie alla presenza di uno staff straordinario che ci aiuta tantissimo e stiamo cercando di espandere questa operatività anche nella città di Bologna. Partecipiamo a mercatini dell’usato e sagre di paese, proponendo soprattutto giocattoli e vestitini da bimbi dietro corresponsione di un’offerta simbolica. Questi eventi sono per me puro divertimento: mi piace tantissimo quando allestiamo la bancarella dei giocattoli e stendiamo pupazzi, macchinine, bambole e libretti in un tripudio di colori.

Mi dà gioia e soddisfazione vedere gli occhi dei bimbi, che passano in rassegna ogni cosa alla nostra bancarella prima di decidere cosa scegliere.
Credo che questa iniziativa non sia solo un’occasione per aiutare bambini e famiglie in difficoltà in Italia e dall’altra parte del mondo, ma un’opportunità per i bambini che mi trovo di fronte; per trasmettere loro l’importanza della cultura del riuso, del consumo responsabile e sostenibile e della solidarietà.

D: Da quando avete dato il via a questa attività nel 2014 ad oggi, l’hai vista ampliarsi? Si sono aggiunte braccia e cuori desiderosi di aiutare a gestire e a selezionare i beni? Siete mai rimasti “a corto di materiale”?
R: Beh, posso davvero dire che mai siamo rimasti senza merce, anzi ultimamente ci arrivano anche cose nuove ancora nelle confezioni originali, che sono rimaste invendute nei negozi a causa della difficile situazione economica e sociale che stiamo vivendo. Dall’agosto del 2020 abbiamo avuto la gioia di veder aumentare tantissimo il numero di volontari in tutta la regione. Penso che, anche a causa della pandemia, sempre più persone si rendano conto che è nostro dovere aiutarci gli uni con gli altri, che non è più il tempo di restare con le mani in mano (se mai lo è stato). Il gruppo si è ampliato molto con l’arrivo di amici meravigliosi, portando anche a noi della “vecchia guardia” nuova linfa ed entusiasmo per continuare insieme questa ed altre attività, che ci appassionano e ci rendono felici.

D: Oltre al prezioso sostegno economico che l’iniziativa dell’Usato Solidale apporta ai progetti di FUNIMA International, ci sono, secondo te, altri “valori aggiunti” che questa attività contribuisce a costruire?
R: Sì, perché spesso destiniamo una parte dei beni usati che ci vengono portati alle famiglie bisognose della nostra zona, anche in collaborazione con i servizi sociali. Da alcuni mesi poi abbiamo iniziato ad assistere le persone senza fissa dimora nelle città di Modena e Bologna, quindi coperte, giacconi, scarpe e vestiti caldi fanno sempre comodo. Collaboriamo con case famiglia, centri del riuso, carceri e punti di raccolta Caritas… insomma è una fitta rete di aiuto quella che si è creata, come tante mani intrecciate insieme.
Oltre a questi aspetti, credo che ridare vita agli oggetti sia un modo per rispettare il nostro pianeta, le cui risorse non sono affatto infinite. Come spiegavo poc’anzi, è importante stimolare la cultura del riuso e della condivisione tra i nostri conoscenti ed evitare gli sprechi, sono piccoli input positivi che tutti possiamo immettere nella società senza alcuno sforzo.

D: Qual è la molla che ti spinge ogni giorno a dedicarti a questa iniziativa con così tanta passione?
R: La molla sono gli occhi dei bambini bisognosi, vicini o lontani che siano… posso assicurare che incrociare due occhi che ci guardano grati è la cosa più bella del mondo.

D: Come è cambiata la tua vita da quando sei diventata volontaria di FUNIMA International?
R: Far parte di questa associazione mi ha permesso di conoscere tante persone, di collaborare con amici che hanno gli stessi miei ideali e la stessa voglia di aiutare. Direi che la mia vita è decisamente cambiata in positivo, ho sconfitto la noia e mi ritrovo a fare attività che mi piacciono e mi gratificano. Grazie ai social siamo costantemente aggiornati sull’avanzamento dei progetti che FUNIMA International porta avanti e in tal modo abbattiamo le distanze, tocchiamo con mano la realtà delle comunità argentine che ricevono per la prima volta l’acqua potabile, così come ci sentiamo uniti ai bambini e le famiglie dei quartieri di Palermo, Asunción, Montevideo. Si costruisce insieme la consapevolezza di essere una vera, grande famiglia.

D: Consiglieresti agli amici che ci leggono di entrare a far parte di un gruppo operativo di volontariato? Perché, secondo te, potrebbero scegliere proprio FUNIMA, tra le tante associazioni esistenti?
R: Non solo consiglio ma, anzi, esorto tutti gli amici ad entrare a far parte di un gruppo serio e motivato, perché posso testimoniare che il volontariato fa bene in primis a noi stessi, oltre che al nostro prossimo.
Ho conosciuto lo staff della sede principale di FUNIMA International, il suo Presidente Giovanni Bongiovanni e tanti volontari delle altre regioni italiane, trovando in tutti lo stesso amore e dedizione, inoltre so per certo che ogni centesimo donato va a buon fine.

Alessandra Ragazzini