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Presenza, scontro, ascolto, amaca e vita. Secondo video-diario di Francesca Mondin.

18 Feb 2021

Camminando per le strade di Santa Victoria Este, la nostra Francesca Mondin, laureanda in Scienze Pedagogiche all’Università degli Studi di Macerata, continua la sua avventura e, parlando alla videocamera, ci regala delle meravigliose riflessioni sulla vita nelle comunità argentine che sta visitando.

Nella sua semplicità e dolcezza, Francesca ripercorre il suo percorso scegliendo, nel descriverlo, alcune parole.

La prima parola è PRESENZA, quale “voglia di esserci”, condividere, dialogare. La presenza dà luogo all’unione che può nascere dal confronto tra operatori e comunità.

La seconda è SCONTRO, a volte forte, altre addirittura violento: uno scontro che scaturisce dalle differenze tra le proprie abitudini e le realtà che ci circondano. Francesca sottolinea però l’utilità di questo scontro, capace di generare la rottura di uno schema insidiato nella propria mentalità e, attraverso questa, generare nuovo spazio.

Da qui, l’ASCOLTO. Il nuovo spazio ti permette di far entrare luce, conoscenza: “se vuoi veramente conoscere queste comunità”, dice, “devi voler dedicarti, sederti, osservare: come i bambini giocano per strada, come si relazionano con nonni e genitori, e così via”. Il linguaggio non è l’unica forma di comunicazione a nostra disposizione, attraverso l’osservazione possiamo infatti ascoltare tutti i punti di vista.

La quarta parola scelta da Francesca è AMACA. L’amaca rappresenta, metaforicamente, il bisogno di fermarsi per comprendere meglio l’altro e, soprattutto, sé stessi. Devi ricordare sempre chi sei e che va bene “essere e sentirsi diversi in un contesto”, perché tutto ciò fa parte della tua storia. L’accoglienza è essenziale… anche verso sé stessi.

Infine, l’ultima parola, la più importante, è: VITA.

“C’è qualcosa in questo luogo che riscontro anche nelle persone che ho incontrato: quando sei qui ti innervosisci, hai bisogno di cose che non ci sono, lo trovi ingiusto. Ma quando ti allontani questo posto ti manca forte, ed è solo quando torni che senti di essere tornata a respirare di nuovo.

Qui la vita non è scontata. Qui si muore per malnutrizione ed è proprio qui che, per assurdo, quella vita riesci a sentirla ancor più forte”.

Grazie a Ministerio de Desarrollo Social Salta e all’Università degli Studi di Macerata.