“Tutto parte da un sogno. Che va curato, innaffiato e amato, poi frammentato in passi concretizzabili, “umanizzato” e spogliato della sua connotazione poetica per diventare reale. E quando lo vedo prender corpo e capisco che è lui, che lo sto vivendo, non mi chiedo cosa farò: so già che ne sognerò un altro.”
Stringe un’importante amicizia con i volontari di una delle sedi operative dell’Associazione, situata a San Giovanni di Polcenigo (PN); e giorno dopo giorno si appassiona sempre più ai progetti a favore dei bambini.
(6 agosto – 4 settembre 2015)

6 agosto 2015
I miei occhi scorrono sul display dell’aeroporto in cerca del volo LH331
Stringo tra le mani il biglietto elettronico e passaporto, e non appena individuo il mio gate, sorrido a mia madre dimenticandomi improvvisamente della lista infinita di raccomandazioni che mi ha fatto fino a poco prima.
Mi faccio coraggio, e mi convinco che ai miei 50 anni finalmente realizzerà che sono cresciuta, ma facendo un breve calcolo, realizzo che ho ancora 22 anni davanti a me… francamente non so se ridere o se piangere!
Dopo averla salutata e abbracciata forte mi dirigo verso il metal detector. Ci siamo. Paraguay arrivo!
7 agosto 2015
I responsabili del Merendero Hijos del Sol, Omar e Hilda, mi accolgono all’aeroporto di Asunción. Appena i loro occhi incrociano i miei la stanchezza dovuta al viaggio si dissolve e una scarica di adrenalina mi fa spalancare gli occhi e afferrare ancor più forte i miei bagagli, per affrettarmi ad abbracciarli. Ce l’ho fatta.