Paraguay. Il diario del volontario Grigorij Emaldi
5 ottobre 2012- Giorno 1
Il viaggio è andato molto bene, la parte migliore è stata vedere di notte la città di Francoforte con i suoi grattacieli e le sue strade illuminate.
Alle 9 e 30 di mattina sono arrivato ad Asunción dove mi ha accolto calorosamente Omar.
La prima cosa che ho notato uscito dall’aeroporto é stato il caldo molto forte (35ºC) perchè prima di arrivare mi è stato detto che era primavera, e in Italia la primavera è tutta un’altra cosa. Non oso immaginare come sarà d’estate!
Appena arrivato a casa di Omar ho notato subito che qui in Paraguay tutte le comodità che abbiamo in Italia non esistono, è un altro prototipo di casa, più rustica con la minima base per vivere. I ventilatori sul soffitto sono in ogni stanza, per rendere il caldo più sopportabile. A casa Cristaldo ci sono un’accoglienza ed un calore fantastici, un senso di famiglia unita dove ognuno può contare sull’altro e visto il grande numero, tra fratelli, sorelle, cugini, zii, nipoti ecc… è un appoggio enorme.
Il pomeriggio sono andato per la prima volta al merendero Hijos del Sol ed era anche uno dei primi giorni di apertura da quando si è spostato nel nuovo edificio. Da quello che ho potuto vedere il merendero è una struttura con molti anni; le pareti sono vecchie e screpolate, la porta principale rotta e il giardino e una mini discarica con materiali di ogni genere. Le stanze che sono messe meglio sono il bagno nuovo, molto importante, e la cucina, anche se per adesso non c’e un piano cottura e il cibo viene cotto in una griglia nel giardino esterno con la carbonella e i rametti di legno stile grigliata di carne; infatti per la prima volta ho bollito l’acqua della pasta con una griglia, è stato emozionante. Oggi con i bambini non ho socializzato molto sia per la difficoltà dello spagnolo, sia perchè essendo nuovo pochi mi hanno dato confidenza. Sono tornato a casa stanco morto tanto che sono andato a letto alle 6 di sera!
6 ottobre – giorno 2
Oggi ho iniziato a studiare lo spagnolo con l’aiuto di Alba Lucero la figlia di Omar, mi é andata di fortuna! Io le insegno l’italiano e lei lo spagnolo, perchè tra poco avrà un esame all’università di architettura. Qui il cibo è molto buono, gli alimenti più usati in cucina sono le uova, la carne e le patate. Per colazione si beve latte con caffè oppure latte con l’essenza di un erba chiamata “yerbamate”, tipica del Paraguay e dell’Argentina, e si immerge pane secco o pane normale. Durante il giorno invece tutti usano bere il “tereré” che consiste in un termos con ghiaccio, un bicchiere di cuoio con dentro la yerbamate, molto rinfrescante per lo stomaco e ossigenante, ed una cannuccia di metallo che filtra l’erba. Tutti si portano in giro questa bevanda e in ogni momento del giorno ci si rinfresca per combattere il caldo insopportabile.
Nel pomeriggio siamo andati al merendero e ho socializzato con alcuni ragazzi, uno di essi ha solo 14 anni, è già stato ingiustamente in prigione una volta perchè si credeva che avesse rubato insieme ad un altro ragazzo della sua età, ma lui non c’entrava niente ed è stato scagionato subito. Questo ragazzo poi mi ha chiesto, parlando, se in Italia si vendesse la droga e se io ne facessi uso; lui mi ha detto che la comprava una volta, però io penso che ne faccia ancora uso…
Oggi mi ha colpito in particolare una bambina sui 2-3 anni che è entrata nel merendero tutta sporca con i piedini, le manine e il visino tutto nero dalla sporcizia, con uno sguardo triste come se fosse impaurita da tutto quello che la circondasse. Ho dedicato molto tempo a lei oggi, facendola disegnare e giocare sperando di strapparle un sorriso, mettendola a suo agio in tutti i modi, e quando mi ha fatto quel sorriso dopo un po’ è arrivata la mia prima piccola vittoria. Io per oggi sono apposto mi può succedere qualsiasi cosa di brutto che non mi interessa minimamente.
Un altro fatto che mi ha stupito è che quando il merendero ha chiuso e stavo tornando a casa di Omar e Hilda lungo la strada abbiamo incontrato i bambini e pur non conoscendoli bene, visto che è il secondo giorno nel merendero, loro mi sono corsi incontro urlando “tío tío”, facendosi prendere in braccio, baciandomi, abbracciandomi e non mi lasciavano più andare. È stata una cosa molto bella che mi ha commosso. Sono bambini dai 3 ai 7 anni di strada, che però sanno dare molto più affetto di qualsiasi altro bambino.
7 ottobre – giorno 3
Ho bevuto tutto il giorno terere en el pomeriggio sul tardi sono andato alla riunione di FUNIMA al merendero con tutti gli altri soci.
8 ottobre – giorno 4
Di mattina io e Omar siamo andati al centro di Asunción per delle commissioni. Per essere la capitale, è una città molto bella con palazzi molto alti e negozi alla moda, ma nello stesso tempo ha molte strutture vecchie con molti anni o serrate. Nel centro ci sono molte auto ma il mezzo di trasporto più usato è il bus. Sono molto vecchi e non seguono delle determinate regole, chiunque può salire in tutti i punti della strada basta pagare il biglietto e l’autista va sempre molto di fretta tanto che delle volte devi salire e scendere al volo. Se non si usa il bus, si decide di andare a piedi bisogna stare attenti ad attraversare le strade perchè gli automobilisti seguono le regole della giungla.
Nelle vie della città ci sono molte bancarelle e negozietti ambulanti, che vendono dalla frutta, a oggetti di vario genere che vanno da coltelli stile rambo a occhiali da sole. I prezzi sono molto contenuti essendo che qui il costo della vita è più basso.
La cosa che mi ha dato più fastidio è che per strada ci sono molte persone che fanno la carità o che dormono sui marciapiedi e poi si vedono persone in giacca e cravatta che si fanno lucidare le scarpe per 4 soldi dai bambini e la cosa mi ha innervosito. Infine mi ha colpito molto anche, che negli edifici ad Asuncion si vieta l’uso dei telefonini nei luoghi pubblici, come in Italia si vieta l’uso di sigarette, perchè le rapine sono all’ordine del giorno e l’uso del cellulare può implicare che tu stia organizzando una rapina.
Il pomeriggio al merendero è stato molto commovente, perchè dopo il pranzo ho trovato seduto in cucina un bambino di 7 anni di nome Moisés che piangeva lì in disparte, con il suo libro di scuola di spagnolo, come se non volesse farlo sapere a nessuno. Allora mi sono avvicinato e gli ho chiesto che cosa aveva e lui mi ha mostrato il suo piccolo libro con un testo intitolato “La campanella di scuola” e lui piangeva perchè non riusciva a leggerlo… Questo bambino la mattina va a scuola e il pomeriggio lavora vendendo caramelle in strada ai passanti, per raccogliere quei pochi soldi da portare ai genitori per vivere e la maestra quando gli corregge i compiti invece di invogliarlo o aiutarlo, gli mette come voto sui compiti “parli in cinese” quasi prendendolo in giro. L’unico aiuto che ha avuto è stato oggi da parte di Hilda, che gli ha insegnato a leggere quel testo a cui lui teneva tanto…
9 ottobre – giorno 5
Oggi il merendero è stato chiuso. Ho passato una giornata felice a casa Cristaldo facendo colazione alle 8, pranzando alle 13, facendo merenda alle 18 e cenando alle 22, come ogni giorno. Ah dimenticavo bevendo anche tereré!.
10 ottobre – giorno 6
Oggi al merendero sono arrivate tre ragazze che hanno donato per i bambini dei dolci al cioccolato e il latte con il cacao. I bambini sono stati molto contenti!
11 ottobre – giorno 7
Io e Omar siamo andati al merendero a fare i primi lavori dopo il trasferimento nel nuovo locale. Abbiamo sistemato le luci del soffitto per illuminare meglio tutta la stanza, sostituendo le lampade che non funzionavano e mettendone di nuove.
Nel pomeriggio, invece, ci ha raggiunto Felix che ci ha aiutato a restringere i tavoli di legno di un asse, per aver maggior spazio nella mensa. Con le assi tolte abbiamo ricavato tre panchine da sostituire alle sedie perchè troppo ingombranti.
12 ottobre – giorno 8
Oggi al merendero mi sono divertito molto. Incomincio a prendere più confidenza con i bambini. Riesco a farli giocare e a coinvolgerli con più facilità. Quando ridono per me è ogni volta una vittoria.
Settimana 2
Lunedì al merendero ho potuto notare che purtroppo molti bambini e ragazzi hanno problemi ai denti, con carie gravi o infiammazioni a gengive. Come un ragazzo di nome Felix, oggi per tutto il tempo e stato male perché la carie gli hanno mangiato meta molare. Quello che abbiamo potuto fare è stato dargli un antinfiammatorio per placare il dolore; l´infezione andrà avanti lo stesso fino a mangiargli tutto il dente… L’unica soluzione in questo caso sarebbe un dentista. Molti bambini soffrono di problemi ai denti.
Mercoledì al merendero avevamo una bambina con le pulci nei capelli, Hilda li ha lavati e la sorella della bambina con un pettine apposito gli ha rimosso gli animaletti indesiderati!
In questi giorni i bambini stanno disegnando molto, tanti di loro hanno delle buone capacità, per esempio un ragazzo di nome Hector sa disegnare tutti i personaggi di dragonball alla perfezione e sono dei disegni stupendi! I bambini più piccoli invece mi chiedono di disegnargli delle case dei paesaggi, degli oggetti o degli animali che loro colorano. Una bambina sabato, dopo aver finito il disegno, di un paesaggio con tanto di arcobaleno, lo ha imbustato e lo ha portato alla mamma con scritto “mamma ti amo”…
Questi bambini danno delle soddisfazioni inimmaginabili, quando loro si lanciano dal tavolo e io li prendo al volo e li faccio roteare o li metto a testa in giù, loro si divertono come se fossero su una giostra, sono insaziabili!! La cosa e molto stancante perché parto con due bambini e dopo 5 min sono gia 5 o 6 che si lanciano o mi si appendono al collo come scimmiette e la cosa dura anche mezz’ora ahahahah; ma quando vedo che si stanno divertendo magicamente la forza mi ritorna e continuo a farli giocare. Sono bellissimi.
Settimana 3
Questa settimana io e Omar con l’aiuto anche di Felix, un volontario, abbiamo visitato 2 scuole una nella zona di Asuncion, e una un po’ più distante nella citta di Quiindy. Nella prima scuola siamo andati lunedì mattina presto dalle 7 alle 12 . Omar ha parlato a 5 classi dell’istituto dai 15 ai 18 anni. Le prime due classi sono state molto attente tutti seguivano e quando Omar dava dei concetti diversi da quelli che ogni giorno siamo abituati a sentire sull’educazione alla mondialità, loro non sembravano estraniarsi anzi seguivano con maggiore attenzione. Soprattutto quando vedevano le immagini dei bambini contaminati dal nucleare o dei bambini che muoiono di fame in Africa. Anche la professoressa era molto interessata e faceva domande. Alla fine della lezione una decina di alunni si sono avvicinati ad Omar per fare domande o chiedere dove potevano trovare alcune informazioni.
Martedì la preside ha chiesto a Omar di tornare il pomeriggio e abbiamo lavorato con altre 2 classi, con queste abbiamo avuto maggiore tempo a disposizione. Uno a fine lezione ha chiesto pure il numero ad Omar e molti mi sono venuti a stringere la mano perché ero italiano e ammiravano quello che sto facendo qui per i bambini del Paraguay.
Infine venerdì siamo andati a Quiindy una citta a 100 km da Asuncion. Il viaggio ha attirato molto la mia attenzione, usciti dalla capitale il paesaggio si presentava tutto campagna e strade dritte lunghe km stile California. Affianco della strada le mucche sono a migliaia rischiando che ti attraversino la strada mentre stai guidando. Il terreno e tutto piano con colline rare come una steppa senza fine. Dopo molti km si arriva a città piccole formate da una strada principale nella quale ci sono tutti i negozi e case e al di fuori dello stradone non c’è niente come il vecchio west! Dopo 1 ora e mezza di viaggio arriviamo alla scuola. Anche oggi gli alunni sono stati molto attenti e interessati dai vari argomenti.
Lunedì al merendero un bambino di 10 anni era arrabbiato e non parlava perché il padre ubriaco aveva picchiato la madre e lei era andata a vivere dalla sorella. Lui non ha accettato questo e da 4 giorni non torna a casa, dorme e lavora sulla strada. Deve essere molto difficile per lui questa situazione, poi c’è anche il fatto che sta diventando grande e si avvicina al mondo della droga e della malavita… Io per esempio non sono riuscito ad avvicinarmi a lui perché non dà confidenza; l’unica persona a cui lui dà conto è Hilda che gli da tanto amore…
Invece sabato ho conosciuto una ragazzina di 11-12 anni di nome Antonietta con una storia ancora più difficile. Viene da una famiglia molto numerosa, il patrigno molto tempo fa ha cercato di stuprarla e il suo fratello maggiore Ugo di 15 anni ha provato a difenderla… Questo ragazzino è morto nel tentativo di proteggere sua sorella… ed è stato ritrovato senza vita dopo alcuni giorni dalla polizia, il patrigno e la mamma ora sono in carcere per omicidio (la mamma è stata arrestata per complicità). Ora Antonietta vive con la nonna e gli altri fratelli e sorelle. Solo due parole mi escono dalla bocca …che mondo!
Infine giovedì io e Omar il pomeriggio siamo andati a sistemare il merendero. Abbiamo modificato il circuito elettrico per collegare il forno della cucina e il refrigeratore per conservare i cibi ed avere il ghiaccio.
Settimana 4
Continuano i lavori per migliorare la struttura del centro. Abbiamo posizionato il ventilatore in cucina, e abbiamo montato un nuovo interruttore per poter spegnere la luce in corridoio quando si chiude il merendero, perché prima per spegnerla bisognava usare l’interruttore generale.
Questa settimana al merendero c’é stata maggior presenza di ragazzi dai 13 ai 17 anni. E molto più difficile gestirli perchè sono ragazzi di strada senza un’educazione, in molti casi dentro alla malavita, che hanno bisogno di dimostrare sempre chi e il più forte o si fanno a vicenda scherzi di cattivo gusto. Parlarci e molto difficile, hanno argomenti limitati come il sesso o la droga, senza contare la loro lingua, che mescola lo spagnolo alla loro lingua originaria del guaraní.
In questi giorni al merendero sono arrivati dei nuovi giochi ed i bambini si sono divertiti molto a giocare tra di loro con costruzioni, macchinine, bambole e pettini. Qualche bambino ha fatto anche il furbetto e cercava di portarsi a casa i giochi.
In questa settimana io e Lucero la figlia di Omar, abbiamo aiutato Hector a studiare matematica che in questi giorni ha l’ultimo esame e per passare deve prendere minimo 4 equivalente a un 8 in Italia (perché qui i voti vanno da 1 a 5, e solo 1 e 2 sono voti insufficienti).
Settimana 5
Anche questo lunedì inizia con la visita in diverse scuole per parlare di educazione alal mondialità. Martedì io Hilda e Omar nel pomeriggio siamo andati al merendero per fare una torta per il compleanno di Kevin un bambino di strada, con l’aiuto di una signora italiana che ora vive in Paraguay. Abbiamo fatto una torta gigante con 2 strati di pandispagna con yogurt all’arancia e farcita con dolce di latte (in Italia semplicemente viene chiamato caramello) e sopratutto uno strato di meringhe! Non vedevo l’ora del giorno dopo per mangiarla. Il giorno seguente abbiamo arredato tutto il merendero con palloncini, caramelle, giochi, bomboniere da far esplodere con dentro coriandoli e caramelle, il tutto a tema con piattini, tovaglie, cartelloni di un animato! Insomma un compleanno degno per un bambino. Alla fine della festa è stata dura fare le pulizie, la sala era diventata un campo di battaglia!
Il venerdì al merendero è ritornato uno dei fratelli di quel ragazzo che è stato ucciso per difendere la sorella dallo stupro del patrigno. Oggi questo bambino frequenta un consultorio per bambini e più avanti ha intenzione di andare avanti con gli studi… Oggi e anche il giorno in cui e uscita la sentenza della madre, gli sono stati dati circa 25 anni di carcere per complicità con il patrigno…
Sabato ci sono state grandi pulizie al merendero con l’aiuto di Lucero, la figlia di Omar, e alcuni ragazzi che si sono offerti volontari di aiutarci. Infine abbiamo fatto una merenda con latte con yerba-mate e pane con burro.
Domenica è stato il mio compleanno e devo dire uno dei più significativi!
Settimana 6
Martedì io Omar e Felix siamo andati di pomeriggio a parlare in una scuola agraria. È una scuola molto grande circondata da boschi e campi da coltivazione. I ragazzi studiano e dormono in questo luogo isolato dal mondo con un’atmosfera di pace ed armonia con la natura. Mai come oggi ho visto un gruppo così attento e aperto a nuove idee; Omar ha parlato per tre ore sull’educazione alla legalità ed alla mondialità e non è volata quasi una mosca. A fine incontro, dopo che abbiamo distribuito libri, dvd e documenti, molti sono rimasti a fare domande per ricevere chiarimenti.
Giovedì ha piovuto molto qui ad Asuncion provocando anche alcuni disastri ed allagamenti; quindi di pomeriggio, quando ha smesso (perché qui le piogge sono brevi ma intense come cascate provenienti dal cielo), io e Omar siamo andati a togliere tutta l’acqua mischiata a terra che aveva inondato il merendero. In più abbiamo notato che la parete dalla parte della canalina era impregnata di acqua; siamo andati allora a controllare se si fosse otturata ed abbiamo trovato residui di plastica e di materiale sintetico del cartellone pubblicitario di fronte; gli operai probabilmente quando hanno fatto i lavori li hanno lanciati sul tetto del merendero fregandosene molto facilmente. Abbiamo tolto tutto; ora vedremo quando pioverà se era quello il vero problema della parete.
Venerdì è stato il compleanno di Pamela, la mia piccola ammiratrice; oggi le ho insegnato un po’ di italiano e lei mi ha insegnato un po’ di guaraní, solo che non mi ricordo niente perchè è una lingua che non riesco neanche a pronunciare talmente è difficile!
Sabato è arrivato un ragazzo di soli 13 anni che la sera prima aveva passato tutta la notte in ospedale avendo fatto a botte con un altro ragazzo; quest’ultimo aveva preso un coltello e gliel’aveva conficcato dietro tra il collo. Per fortuna il ragazzo era riuscito a schivare più o meno il colpo facendosi dare solo due punti. Credo che sia stato miracolato, con una coltellata dietro in quel punto non ci vuole tanto a rimanere secchi e in più deve aver perso tanto di quel sangue… infatti oggi era senza forze e barcollava quasi come fosse drogato. Penso che quello che è successo dice tutto… non voglio aggiungere altro; la situazione di questi bambini parla da sola…
Domenica sono andato con Hilda a Caacupe a visitare la chiesa più grande del Paraguay. Qui ogni anno tutta la gente viene a vedere la Madonnina perchè è il periodo della festa dell’Immacolata e migliaia di persone viaggiano in pellegrinaggio anche per centinaia di chilometri per visitarla. Quello che ho potuto notare è che tra una messa e l’altra si svolgono balli e canti di gruppo con chitarre e mandolini. Che belle tradizioni!
Settimana 7
Lunedì Hilda ha medicato un ragazzo di 15 anni che si era fatto molto male cadendo dal bus in corsa per vendere la frutta alle persone che viaggiano sul bus. Gli autisti non si fermano per far salire o scendere questi ragazzi e loro devono salire al volo altrimenti non vendono; per scendere approfittano magari del momento in cui i bus si fermano al semaforo, solo che la maggior parte delle volte tardano con la vendita ed allora devono saltare per scendere dal bus in corsa e non ritrovarsi lontani dal loro punto di lavoro.
Mercoledì è tornata dopo un po’ di tempo Annalia, una bambina di sei anni con cui gioco molto, , aveva un viso triste, triste. Allora le ho domandato perchè non fosse più venuta visto che prima c’era tutti i giorni e lei mi ha risposto che era stata in ospedale a causa del patrigno che l’aveva picchiata. Io un po’ scosso le ho domandato come mai; mi ha detto che il patrigno era ubriaco e stava picchiando sua madre ed allora lei aveva cercato di difenderla, solo che avendo solo sei anni non aveva potuto fare niente. Ho provato tanta rabbia… Poi mi parlava con quella vocina tra confusione e pianto che ha fatto commuovere anche me… Tutto il giorno l’ho trattata come una principessa cercando di farla sorridere il più possibile…
Giovedì ho fatto il muratore con Omar. Tra non molto sarà ora di dipingere tutto il merendero, pertanto abbiamo iniziato a grattare tutta la parete facendo venire via i pezzi di vernice e di muro. Dopodiché nel pomeriggio abbiamo tappato tutti i buchi con il cemento cercando di essere il più precisi possibile in modo che, quando andremo a verniciare, tutta la parete sarà già bella dritta.
Venerdì ci sono stati pochi bambini e adulti al merendero per il semplice motivo che quasi tutti sono partiti a piedi da Asunción per andare a Caacupe a visitare la Madonnina, perchè il giorno dopo è l’8 dicembre, la festa dell’Immacolata. Sono piu di 50 km di viaggio da Asuncion partono il pomeriggio e arrivano il mattino seguente ed alcuni dormono anche lì.
Settimana 8 e 9
Lunedì al merendero un bambino di dieci anni è arrivato con la febbre, appena mangiava qualcosa vomitava e non aveva neanche le forze per reggersi in piedi. Lui non ha né una famiglia, né un’abitazione dove vivere, sua madre è morta quando aveva pochi anni, del padre non si hanno più tracce e gli altri parenti non possono tenerlo in casa perché vivono in abitazioni molto piccole e sovraffollate.
Quindi è costretto a dormire in una stazione dei taxi, la notte, e di giorno lavora per tutto il tempo sulla strada vendendo frutta. Noi ci siamo un po’ allertati perchè vedendolo in quelle condizioni non potevamo lasciarlo così sulla strada. Fortunatamente Hilda gli ha fornito dei medicinali e nel giro di un’ora si è ripreso in un attimo. Dopo due giorni di cure è stato bene.
Oggi è anche uscito dal carcere, dopo sette giorni, lo stesso ragazzo che era stato medicato per la caduta dal bus. È stato arrestato perché la polizia, fermandolo per strada, gli aveva trovato addosso una collana d’oro rubata e una bustina di cocaina. Lui allora ha chiesto al fratello di pagargli la cauzione di due milioni di guaranì, che sarebbero circa 370 euro, per uscire di galera. Il fratello quindi ha dovuto farsi un debito in banca e ora il ragazzo dovrà restituirgli tutta la somma prestata… Potete immaginare come potrà guadagnare quei due milioni di guaranì oltre agli interessi chiesti dalla banca… Dovrà sicuramente rubare nuovamente rischiando di ritornare in carcere… Quindi tutto ciò è assurdo!
Martedì con Omar ho fatto un po’ il muratore. Abbiamo terminato di grattare tutta la parete e il soffitto pieni di umidità e di incrostature e li abbiamo riempiti con cemento e stucco, rendendoli il più possibile lisci per l’imbiancatura. Nonostante non fossimo dei muratori provetti il lavoro è venuto benissimo!
Mercoledì una ragazza di diciassette anni, che pochi giorni prima era incinta, è arrivata al merendero con il suo bebè. La cosa impressionante è che questo neonato, nonostante avesse solo cinque giorni, era già in giro in strada con la madre a lavorare; qualcuno potrebbe dire che questo bambino non lavori effettivamente, ma pensate, un neonato di cinque giorni in giro per le vie della capitale con tutta la sporcizia delle strade e il calore dell’asfalto che raggiunge i 45 gradi per più di 8 ore al giorno, come fa a resistere? Per la nostra società sarebbe una cosa impensabile.
Lunedì sono arrivati due nuovi bambini della strada che hanno mangiato, si sono lavati e hanno riposato nel nostro centro. Verso le cinque è arrivata Emi una ragazza dell’associazione che ha portato vestiti, scarpe e accessori molto carini per i bambini e gli adulti. È stato un vero assalto meno male che eravamo in quattro persone ed abbiamo fatto di tutto per fare una distribuzione il più possibile ordinata.
Martedì io e Omar siamo andati a parlare in una radio ad Asuncion riguardo per denunciare varie problematiche sociali. Omar ha spiegato che questa è solo la fine di un’era, dove il pianeta Terra ha terminato un ciclo e ne deve iniziare uno nuovo. Mercoledì è arrivato Gabriele, un nuovo volontario, un ragazzo di ventuno anni, chef, che mi darà il cambio in questa meravigliosa esperienza visto che io sono arrivato quasi alla fine. La prima impressione è stata di un ragazzo molto simpatico e socievole. Ho instaurato con lui un ottimo rapporto!
Giovedì Hilda ci ha messi già al lavoro. Ci ha fatto fare una marmellata di mango per i bambini visto che in casa ne avevamo tantissimi, perché di mango nel periodo di maturazione ce ne sono a migliaia e molta gente addirittura li butta, tanto è abbondante. Quindi Hilda ne approfitta sempre per prenderli dai vicini e fare dolci e marmellate per i numerosi bambini del merender. Invece il pomeriggio, dato che erano arrivate delle garze intere forniteci dallo Stato, io e Gabriele le abbiamo tagliate e piegate a grandezza normale, per eventuali ferite dei bambini.
Venerdì è stato il primo giorno di Gabriele al merendero; ho avuto molti ricordi del mio primo giorno e ammetto che c’è stata un po’ di malinconia perché la partenza è vicina. Comunque ha iniziato anche lui a socializzare molto con i bambini. Oggi è stato imbiancato anche il merendero. Adesso è tutta un’altra cosa!
Sabato mattina siamo andati a visitare una famiglia di persone povere che abitualmente vengono a mangiare al merendero. Prima di recarci sul posto abbiamo fatto una piccola spesa di beni primari da portare loro. Quando siamo arrivati con il pullman ci sono venuti a prendere tre bambini che ci hanno fatto strada fino a destinazione. Il luogo si presentava molto precario e povero, queste abitazioni erano poste lungo una ferrovia abbandonata con case di legno e alluminio arrangiate alla meno peggio; arrivati alla casa della madre di famiglia ci siamo seduti su un tronco d’albero e su alcune sedie. La madre ci ha raccontato la sua situazione: lei ha avuto quindici figli di cui tre morti per malattie e vive in una casa di legno di due metri per quattro con quasi venti persone, dove a malapena arriva elettricità ed acqua… Ci ha anche raccontato che lo Stato ogni mese dà loro una mano con gli alimenti, ma sono così pochi che in una settimana finiscono. Alcuni bambini a me e Gabriele per ricordo hanno lasciato dei braccialetti colorati con delle frasi in spagnolo; mi ha fatto molto piacere, mi ricorderò per sempre di loro. È importante questo lavoro di Omar e Hilda che si avvicinano anche alle famiglie periferiche.
Prima di andare Omar ha promesso alla madre che un giorno porterà del materiale e aiuterà a ingrandire la casa con le sue forze e quelle di Gabriele, perché in queste condizioni è molto difficile vivere e c’è il rischio che se la famiglia un giorno si espandesse, alcuni dei figli dovranno andare a vivere in strada.
Il pomeriggio al merendero abbiamo lavato le tovaglie, fatto un mini presepe e riordinato il locale cambiando anche la disposizione dei tavoli, insomma oggi il merendero era il luogo perfetto per la cena di Natale, con tutti i bambini e gli adulti! Abbiamo cucinato pollo, carne di vitello con condimenti vari e da bere abbiamo servito bevande gassate forniteci da Emi che ha un minimarket. I bambini hanno gradito molto, tanto che il cibo è finito subito!
Ultimi giorni:
Lunedì il merendero è stato chiuso per la vigilia di Natale. A mezzanotte abbiamo festeggiato con tutta la famiglia Cristaldo cenando e brindando. È stato un Natale diverso dagli altri, con lucine di Natale a 40 gradi e festeggiamenti con amici la notte di Natale.
Mercoledì è stato l’ultimo giorno qui in Paraguay, ma uno dei più intensi ed emozionanti. Il mattino siamo andati a visitare un’altra famiglia, questa volta in macchina insieme a Graziela, in una zona un po’ più pericolosa e degradata, vicino alla discarica di Asuncion. Per questo ci siamo dovuti fare scortare da un altro ragazzo della zona, perché andare in giro da soli non era una delle cose più sicure da fare, visto che se sei nuovo della zona oppure vestito un po’ decentemente, non è difficile subire attacchi. Arrivati nella “casa” della famiglia abbiamo consegnato la spesa fatta e la prima cosa che ho potuto notare è stata la condizione peggiore dell’abitazione rispetto a quella dell’altra famiglia, che pensavo fosse il limite di indigenza. Qui vivono in mezzo alla spazzatura con catapecchie di legno tutte distrutte senza niente, e quando piove l’acqua entra senza difficoltà; è difficile spiegare con parole perché non si riesce a rendere l’idea, ma quando vedi con i tuoi occhi… Certe cose per capirle bisogna solo viverle, non si possono raccontare o vederle in televisione. Per esempio quel giorno c’era una bambina di tre anni, in mezzo alle lattine di birra vuote, che giocava con una foglia e aveva un visino triste come se qualcuno l’avesse appena picchiata e la prima cosa che mi è venuta da fare, è stata giocare con lei cercando di renderla felice e facendola sorridere… Mi veniva voglia di prenderla e portarla via con me…
Il pomeriggio al merendero ho salutato tutti con lunghi abbracci e un discorso finale in spagnolo. Ad alcuni ho promesso che sarei tornato un giorno per vedere come stanno, mi mancheranno da morire. Tutti i bambini che ogni giorno mi regalavano un sorriso, per andare avanti, per tornare a casa stanco la sera ma sereno, per rendermi felice quando ero un po’ triste… e potrei andare avanti all’infinito…
La sera ho preparato la valigia con una certa rassegnazione; poche ore, e il posto e le persone che mi hanno regalato così tanto non li avrei più visti per un po’ di tempo. Infine a casa Cristaldo abbiamo fatto una grigliata e la notte sono rimasto in compagnia dei figli di Omar fino alle tre, quasi l’ora della partenza…
Alle cinque ho salutato, con una certa commozione, Omar, Andrés e Giovanni che mi avevano accompagnato all’aeroporto, e mi sono imbarcato per l’Italia… Tornato a casa la cosa più bella è stata rivedere mio papà e riabbracciare mia mamma… Ma anche notare che sono diventato una persona più serena e più determinata e che in tre mesi ho perso tutto lo stress accumulato prima di questo viaggio per cose che prima reputavo essenziali.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno permesso di fare questa meravigliosa esperienza, che mi ha fatto crescere, vedere nuove realtà e conoscere nuova gente, ma soprattutto ringrazio i bambini del Paraguay; se questa esperienza è stata fantastica è tutto merito loro. Poi ringrazio Omar, Hilda e tutta la sua famiglia, ringrazio FUNIMA International, tutti i suoi collaboratori ed i ragazzi di Sant’Elpidio a Mare che fanno un grande lavoro tutti i giorni per mandare avanti questa importante associazione.
Grazie a tutti!!!!!